2 Marzo ore 20,45 incontro sullo stato d’avanzamento del centro HIV di Yangon

Il 2 marzo alle ore 20,45

Claudio Casadio presenterà presso la sede del  Comitato

lo stato del progetto  del Centro HIV di Yangon

HIV Center Yangon

Il ritorno a Yangon dopo un anno per vedere come stava crescendo la costruzione del centro per malati di HIV voluto dall’NLD è stato un momento di grande emozione e di intensa partecipazione. Questa volta l’incontro di valutazione sui lavori svolti, su quelli ancora da svolgere si è tenuto all’interno dell’edificio in costruzione, dove nella saletta al fianco dell’ingresso, già è stato messo un tavolo con delle sedie per gli utili incontri.

In questo modo non solo abbiamo verificato che l’operatività ha portato l’edificio ad uno stadio avanzato di realizzazione, ma abbiamo con piacere constatato che Phyu Phyu Thin, l’amica di Aung San Suu Kyi che si è fatta carico di questo progetto avviando ormai quindici anni fa il primo centro di ospitalità per malati di

Aids, non solo ha continuato a lavorare con forza al mantenimento degli ospiti sia nel centro per malati che in quello dei bambini, cresciuti rispetto allo scorso anno ma ha anche aumentato il suo staff di collaboratori per cercare di portare a conclusione nei tempi più brevi possibili la nuova costruzione.
Rispetto allo scorso anno la struttura è ormai completata con la realizzazione del pavimento, la messa in

Nel nuovo centro in costruzione

posa delle finestre e l’intonacatura delle pareti in gran parte già tutte imbiancate. Mancano le attrezzature come il generatore di corrente, indispensabile in una realtà come la Birmania dove la corrente viene assicurata dalle società solo per certe ore della giornata e può saltare frequentemente, e la messa in funzione delle linee elettriche.
Grazie al finanziamento del Comitato tutti questi lavori sono stati possibili e realizzati nel corso di un anno. Nei prossimi mesi è previsto il completamento del sistema elettrico che segnerà il termine dei lavori di realizzazione del fabbricato.
Sulla base di quanto già realizzato e di quanto è in avanzato stato di operatività per il completamento della struttura è con piacere che nell’incontro di verifica abbiamo anche potuto chiedere informazioni sulla possibilità che il centro possa iniziare a funzionare in tempi rapidi e definiti. Pur con le incertezze inevitabili in questi casi Phyu Phyu Thin,e i suoi collaboratori ci hanno espresso la speranza che già dal prossimo mese di luglio il nuovo centro possa essere operativo.
L’operatività in questi casi è semplice perché si tratta di iniziare ad ospitare in questi nuovi ambienti quei malati di Aids che già oggi il centro ospita nelle capanne e locali che abbiamo visitato e che troveranno nella nuova struttura una realtà notevolmente migliore, quasi insperata appena tre anni fa. E’ anche facile pensare che i 300 malati ospitati previsti saranno, purtroppo, presto raggiunti. A segnare però il radicale cambiamento avviato dal centro realizzato con il contributo determinante del Comitato è stata anche la parte finale dell’incontro quando abbiamo esaminato concretamente la possibilità, anzi la necessità, di procedere alla formazione del personale ospedaliero che sarà attivo nell’ospedale. Il mettere a disposizione dei malati non solo una struttura adeguata ma anche del personale specializzato per noi può sembrare ovvio e normale ma per la Birmania, o meglio per persone come Aung San Suu Kyi e Phyu Phyu Thin, è un sogno che si realizza se pensiamo che in questo paese i malati di Aids sono allontanati dalle stesse famiglie e il trattamento medico è generalmente rifiutato dalle poche strutture sanitarie esistenti. Un sogno a cui il Comitato di Forlì ha portato un sostanzioso contributo.

 

articolo di Claudio Casadio

 

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