“Camminiamo insieme” ecco l’ultimo numero del giornalino del Comitato, tutto da leggere!

Decennale Campo Shalom

Con orgoglio possiamo annunciare che il campo shalom ha concluso brillantemente la sua decima edizione!

Hanno partecipato 30 ragazzi, tra cui anche 6 di Caldarola, il comune terremotato in cui il Comitato ha costruito una sala polifunzionale.

Come ogni anno i ragazzi hanno convissuto insieme per una settimana, lavorando nei vari reparti al Comitato e partecipando agli incontri serali.

La prima sera abbiamo avuto ospite il sindaco di Caldarola, che ci ha ricordato di non dare nulla per scontato, perché all’improvviso ci può crollare letteralmente il mondo addosso, ma nonostante tutto ha portato un messaggio di speranza per i giovani e il futuro. La serata successiva sono venute le missionarie dell’ AMI (Amici Mondo Indiviso) di Faenza per raccontarci delle loro missioni in India, Tanzania ed Eritrea, per non parlare del loro grande impegno in Italia.

La terza sera, con padre Luca Vitali, abbiamo percorso la via di sacrificio e amore tracciata da Annalena.

La quarta sera abbiamo avuto il piacere di ospitare Pieraugusto, che ci ha descritto i progetti in Etiopia che il Comitato ha finanziato negli ultimi 15 anni.

La quinta sera abbiamo festeggiato il decennale del campo Shalom con la straordinaria paella della squadra in cucina, che non ringrazieremo mai abbastanza (anche per averci abbondantemente nutrito durante tutta la settimana!!!).

Il venerdì sera sono venuti a trovarci i deputati eletti nel forlivese per spiegarci l’importanza della partecipazione politica. Ne abbiamo approfittato per far loro conoscere il Comitato in ogni suo reparto

Infine l’ultima sera c’è stato lo spettacolo “Straniero due volte” che racconta la storia di un ragazzo nato da genitori immigrati che si sente straniero sia con i coetanei italiani che a casa sua.

Abbiamo concluso il campo con la messa di don Andrea sul camion di Dino, temendo fino all’ultimo che lo stesso ci portasse direttamente in Albania…

Come avrete visto, quest’anno abbiamo voluto festeggiare anche facendo un bel murales; i ragazzi del campo si sono messi all’opera con l’aiuto di Stefania, che ha messo a disposizione talento ed esperienza. Nel disegno sono raffigurati 10 ragazzi che lavorano con le magliette coi colori dei vari anni di campo shalom. Tra loro c’è Annalena, sempre presente nel cuore del Comitato e lavora insieme a tutti noi per la pace.

Il murales ci racconta che il lavoro al Comitato, anche se consiste nel raccogliere cose di poco valore, piano piano si trasforma in qualcosa di prezioso che porta un fondamentale aiuto a chi ne ha più bisogno.

E proprio come nel nostro motto dell’anno “spostiamo le cose” dal Comitato all’Africa, un mobile si trasforma in acqua potabile. Siamo già pronti con tante idee per continuarlo l’anno prossimo! E guai a chi lo imbratta! .

Agata

 

Un camion di speranza

Ore 11:30 di domenica 17 giugno; nel silenzio assolato tra gli scarti della città si leva alto un canto religioso. Il camion che spesso ha portato gioia e speranza ad amici lontani è fermo nel piazzale: è diventato Chiesa.

Quanta vitalità nei giovani: hanno aperto i portelloni, preparato una scalinata imponente con pallet, allestito un altare, portato la croce.

Sono in tanti i ragazzi del campo Shalom che fitti attorniano l’altare per la Messa conclusiva e cantano e suonano; sotto, adulti, genitori, volontari grandi e piccoli guardano in alto a quella strana chiesa fatta di speranza e di gioia, gioia perché il signore è qui con noi nella nostra fatica, nelle nostre fragilità, nelle nostre stanchezze, ma soprattutto nella nostra amicizia e nella nostra condivisione; speranza perché quei ragazzi che riempiono quel cassone diventino sempre più sensibili ai bisogni degli ultimi, fioriscano di voglia di impegnarsi sempre e dovunque.

Il seme è gettato, il frutto arriverà quando e dove non ci è dato conoscere, ma nel solco tracciato da tanti maestri lungo il cammino non saranno più soli. Raffaella

 

Giardiniera di uomini – Il convegno su Annalena

Annalena lo aveva scritto intuendo la sua morte: non parlate di me, non avrebbe senso, ma date gloria a Dio per gli innumerevoli benefici nella mia vita e iniziamo a servire il Signore perché fino ad ora ben poco abbiamo fatto.

Non vogliamo dunque parlare di lei, ma lasciare che il suo esempio, la sua vita ci spingano e ci incoraggino a spenderci di più per gli altri.

Ecco il motivo. Il 5-6-7 ottobre non saranno giornate celebrative ma ‘stimolative’ (perdonate il neologismo) perché ciascuno di noi si senta spinto a fare di più perché i fiori del mondo: i brandelli di umanità ferita, i poveri, gli esclusi, i Mozart assassinati dalle ingiustizie e dalla fame possano fiorire.

Inizieremo con una marcia e una veglia di preghiera perché, lo scrive di continuo Annalena: non è possibile amare i poveri senza la forza di Dio! Poi, il sabato, alcuni amici racconteranno le utopie degli inizi: Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio ci parlerà, citando il terzo libro delle Lettere dal Somaliland, della carica testimoniale di Annalena; Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e appassionato di Annalena ci aiuterà a capire come lei abbia solcato le vie della chiesa povera per i poveri tanto voluta da Papa Francesco. . . Nel pomeriggio alcuni suoi collaboratori e persone che l’hanno incontrata ci parleranno di come Annalena abbia cambiato la loro vita e come abbia amato i poveri tenendoli sulle ginocchia. Lidia Maggi, pastora battista, ci aiuterà a comprendere la passione di Annalena per la Parola di Dio. Lo spettacolo musicale scritto dai nostri giovani al Diego Fabbri il sabato 6 non ha bisogno di presentazioni.

La domenica mattina invece una tavola rotonda con personaggi di grande calibro. Ci aiuteranno a capire come poter vivere lo spirito di Annalena oggi: in un mondo sempre più impoverito (Paolo Beccegato – vicedirettore nazionale di Caritas); in una missione sempre più articolata (P. Giulio Albanese – direttore di Popoli e Missione); insieme ai molteplici pellegrini dell’Assoluto (Massimo Orlandi – Romena); assetato di buone notizie (Anna Pozzi – saggista) e desideroso di diritti (docente di diritto internazionale). Il nostro vescovo Livio concluderà i lavori e concelebrerà in cattedrale insieme a Mons. Bertin il vescovo ‘di Annalena

P. Luca Vitali

Per iscrizioni e info: 329 5403871 – info.annalenatonelli@gmail.com

DUE LETTERE DALLE MISSIONI

Quivilla, Perù, 25 maggio 2018

Cari amici del Comitato, come state? Approfitto di un giorno tranquillo per scrivervi e stare un po’ con voi. Quando sono a Chimbote faccio fatica a staccare da tutte le cose da fare, così ne approfitto oggi che sono venuto qua a trovare il padre Daniele Varoli.

Quest’anno nella mia parrocchia abbiamo iniziato la scuola elementare, prima e seconda, con 15 bambini per aula. I bambini arrivano alle 7:30 e rimangono fino alle 6:00 del pomeriggio. Nel pomeriggio arrivano altri 30 bambini per il doposcuola, così la famiglia diventa grande.

I bambini sono tutti molto poveri, con famiglie disastrate: genitori separati, qualcuno in galera o tossicodipendente; la parrocchia diventa l’unico punto fisso nella vita di tanti dei bambini, le persone che gli vogliono bene e si preoccupano per loro.

Non è facile, ogni giorno bisogna ripartire e cercare solo di voler bene, ai bambini e alle loro famiglie, senza voler avere risultati immediati.

Il mio dovere è solo quello di voler bene ed esserci; stare vicino e tenere il cuore e la porta di casa aperti a quello che ci viene chiesto. Cerco di ricordare ogni giorno che sono qui solo per imparare a regalare la mia vita ai poveri, ai bambini.

E’ l’avventura più bella della vita…. regalare senza calcolare. E’ quello che anche voi fate col vostro lavoro.

Forza! Non vi stancate, è l’avventura più importante….

Un abbraccio. Padre Samuele Fattini

 

Koudougou, aprile 2018

Cari amici del Comitato per la Lotta contro la Fame nel mondo, vi scriviamo con grande emozione dal Burkina-Faso, dal Centro Oasis JB di Koudougou, con tutte le nostre madri di bambini malnutriti.

Stamattina siamo usciti per le solite commissioni e qual grande sorpresa ci attendeva nella nostra visita all’ufficio postale che si trova a 15 km dal nostro Centro! Immaginatevi la grande gioia che abbiamo avuto quando abbiamo ricevuto il cartone di latte proveniente dal mio paese natale.

Ho avuto una grande emozione che mi ha fatto scorrere lacrime perché non pensavo che ci sono sempre persone sensibili in questo mondo.

Un mondo in cui gli uomini sono diventati sempre più egoisti e voi sostenete ed aiutate questi poveri bambini orfani e malnutriti. . . La malnutrizione uccide ancora i bambini e anche la mancanza di cibo causa della siccità e anche la mancanza di acqua potabile.

Se ci fosse una parola più grande di “grazie”, la vorrei rivolgere a voi.

Possa il Signore ricompensarvi per la vostra opera.

Enzo e Clarisse Missoni

 

In cosa posso servirla?”, chiese l’angelo. “ Davvero vendete di tutto, come hai scritto sull’insegna?” chiese incuriosito il giovane. “Certamente, tutto quello che desidera!”. “Allora vorrei che i bambini non soffrissero più, che la gente non dovesse soccombere sotto il peso delle schiavitù. Vorrei un po’ di pace, vorrei che gli uomini non fossero più gli uni contro gli altri. Vorrei più misericordia e meno giudizi, più dialogo e meno opposizioni. Vorrei che il mondo non fosse più diviso fra chi ha tutto e chi non ha niente, vorrei….”

Ma l’angelo gli portò la mano alla bocca come per fermare le richieste e gli sussurrò all’orecchio: “Guardi, credo che lei abbia frainteso: noi non vendiamo frutti, qui si vendono solo semi!”.

G. Matino “Il frutto e il seme”

 

essere volontari tra il seme e il frutto

“ Lo fai per te o per gli altri?” chiedeva regolarmente don Mino ai suoi amici volontari. Ci sono delle domande – e Don Mino ha scritto con tutta e per tutta la sua vita la risposta – che mettono in crisi con la loro inquietante e scarna semplicità, come quella che rimbalza da 2000 anni sino a noi dalla pagina evangelica del buon samaritano “E chi è il mio prossimo?”.

La distinzione, anzi l’alternativa posta da don Mino non è certo di poco conto perché mette noi volontari di fronte a una scelta che solo il nostro cuore e la nostra intelligenza hanno già compiuto o devono ancora compiere.

“Lo fai per te”: non spaventiamoci se la motivazione iniziale è questa, nata dal bisogno di dare un senso al non senso di tante ore e di tanti giorni, dall’urgenza di vincere la noia, l’abitudine, la solitudine, ma preoccupiamoci invece, e molto, se, strada facendo, l’unico I CARE che ci muove è lo spazio angusto di noi stessi e di un FARE che mette in secondo piano, se lo mette, l’ESSERE.

“O per l’altro”: ecco Il senso profondo di una scelta che sa andare oltre le difficoltà, i limiti, le incomprensioni e va al cuore della ragione di esserci del Comitato che dette vita a quest’opera più di mezzo secolo fa e continua ad abitare le nostre opere nei nostri giorni.

“Per te” è fare, essere efficienti, mettersi al centro del lavoro, “Per l’altro” è, prima di tutto, l’amore declinato come servizio, ascolto, cultura, del dono, gratuità.

Questo è il centro da trovare ed abitare: essere ec-centrici, cioè fuori dal limite e dalla misura, non ci è chiesto né ci è dato perché qui non serve. E, in questo senso, non siamo eroi o persone speciali perché superiamo il limite ma perché impariamo ogni giorno a muoverci verso quel centro e dentro il suo limite, usando le possibilità e le risorse che abbiamo.

A volte, anche qui dalle nostre parti, si ha l’impressione di fare i conti con un volontariato che è servirsi invece che servire e tutto è sfumato, svuotato di contenuto e stravolto dentro una realtà ‘liquida’ (la riflessione di Baumann sulla nostra società attuale liquida non è solo una profezia ma la visione lucida della realtà) che ha dimenticato che all’origine e al centro di tutto sta l’amore.

Dico sempre, e lo ripeto spesso, che l’amore nasce dalla conoscenza e la conoscenza è generata dall’amore: per fare spazio alla risposta scaturita dalla domanda di don Mino non possiamo ignorare i progetti del Comitato insieme con la sua storia e tutta la meravigliosa trama di rapporti che tesse nel mondo, e le stesse pagine di questo prezioso strumento di comunicazione inventato e portato avanti da Iano fanno crescere dentro di noi la consapevolezza del senso profondo di quello che facciamo.

Mi rendo conto che quanto sto scrivendo è parole, parole e ancora parole, ma le parole sono importanti, anzi fondamentali, quando sono un salvagente a cui ci aggrappiamo per uscire dalla ‘liquidità’, e, ancora di più, quando servono per costruire una grande casa in cui abita e vive una bella storia che porta il nome e il volto di tutti noi. Perdiamoci nel sole dell’estate: è bello e fa bene, ma a fine agosto ritroviamoci con una risposta chiara e decisa maturata a questo sole.

P.S.: L’apologo dell’angelo che ho scelto come introduzione a questa riflessione è nel segno della speranza che sta dentro di noi che vendiamo semi e non sempre vediamo i frutti . . . . Annamaria

 

SONO VENUTI A TROVARCI AL COMITATO

Don Valeriano Giacometti, responsabile dell’ “Opera Don Orione” di Iasi, in Romania, alla quale il Comitato invia periodicamente aiuti di vario genere.

Don Marcello Vandi, oriundo di Rocca S.Casciano, che da molti anni, in Venezuela, aiuta le popolazioni locali; in questi ultimi tempi, per la gravissima situazione economica di quel paese, stiamo inviando notevoli quantità di farmaci che là non è possibile reperire, nemmeno a pagamento.

Don Gaetan Bissa, che in Camerun gestisce un Centro Professionale per donne in difficoltà.

UN INVITO A TUTTI: Aiutateci a migliorare questo giornalino, dandoci pareri, idee e anche critiche specialmente se seguite da proposte. Preghiamo anche tutti di collaborare alla distribuzione, affinché le notizie raggiungano il maggior numero possibile di soci.

REGOLAMENTO INTERNO: E’ in corso l’elaborazione di alcune modifiche al Regolamento interno che, dopo diversi anni, è necessario aggiornare. Verrà poi sottoposto al Consiglio Direttivo, reso pubblico e quindi portato all’assemblea dei soci.

 

ULTIME DECISIONI DEL CONSIGLIO DIRETTIVO

Italia – Avellino: deliberato un contributo alla Associazione “La Goccia”, di €. 5.000 più la donazione e il trasporto di mobili per una casa di accoglienza per donne in difficoltà – referente: suor Chiara Manetti.

Perù : Elargito un contributo di € 12.000 più le spese di spedizione di n. 4 container alla associazione “Don Bosco” di Faenza, destinati ai centri della “Operazione Mato Grosso” in quel paese.

Italia – Forlì: deliberata l’integrazione del fondo per le povertà locali, per € 10.000.

Camerun – prov. Tashita: Deliberato un contributo di € 5.400 più un carico di piastrelle per un centro professionale per giovani donne in difficoltà – referente: don Gaetan Bissa

Finalmente, grazie all’impegno del socio Sergio Carrea, siamo riusciti ad erogare il lascito testamentario di Elsa Zavatti, deceduta nel 2012, a favore della nipote Roberta Zavatti Mayo, finora irreperibile in Venezuela, per l’importo di € 15.494.

NUOVI SOCI – Accogliamo in amicizia i nuovi soci: Silvano Grassilli – alla segreteria Roberta Donati – al reparto libri Paolo Assorati – al reparto libri Claudio Ravaioli – al gruppo cassonetti 

 

 

 

 

PER LE CONSUETE VACANZE ESTIVE IL COMITATO CHIUDE IL 30 LUGLIO E RIAPRE IL 27 AGOSTO. . . . . . BUONE VACANZE A TUTTI

 

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