Campo Shalom

IL CAMPO SHALOM IN 8 PUNTI:

 

  1. È una settimana di campo di lavoro gratuito aperto a tutti e giunto alla 11° edizione
  2. Per ragazzidai 15 ai 25 anni,
  3. Organizzato dal Comitato in collaborazione con Caritas Forlì,
  4. Durante il mese di Giugno normalmente 2 o 3 settimana,
  5. Si fanno sgomberi nelle case, smistamento panni e alimentari, suddivisione farmaci, laboratori di riciclo, si aiuta nei vari reparti del comitato,
  6. Alla sera sono organizzate attività, testimonianze e incontri o giochi,
  7. Si dorme nelle strutture del seminario e si mangia tutti insieme,
  8. I ricavati verranno utilizzati nei differenti progetti di sviluppo e cooperazione del comitato all’estero e/o sul nostro territorio.

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TESTIMONIANZE DELLE PASSATE EDIZIONI

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LA PACE COMINCIA CON UN SORRISO! La pace comincia con un sorriso! Questo è lo slogan (stampato sulle magliette dei ragazzi e dei volontari) che meglio di tutti racchiude l’esperienza del campo Shalom, il campo di lavoro terminato domenica 26 giugno al Comitato per la lotta contro la fame nel mondo, in collaborazione con la Caritas e la Pastorale giovanile di Forlì. Anche quest´anno circa 30 ragazzi, aiutati da una marea di volontari del Comitato e non, hanno potuto vivere l´esperienza di un campo di lavoro e la possibilità di condividere una settimana insieme. In questa settimana, i ragazzi hanno setacciato alcune zone della città e la campagna ogni giorno, mattina e pomeriggio, in squadre da sei persone: quattro scampanellatori, cioè quelli che suonavano nelle case e recuperavano le cose da lasciate dalle persone, e due sui camion che aiutavano a caricare il materiale raccolto. I risultati sono stati più o meno positivi a seconda delle zone (ad esempio nella sola giornata di sabato nelle zone di campagna, sono stati riempiti ben 14 camion!) ma i ragazzi non si sono mai persi di animo!
Nel corso delle serate di formazione, sono stati affrontati diversi temi, a partire da quello della PAURA verso l’altro, INCONTRO con chi è diverso da loro (con una testimonianza di una ragazza del Senegal qui in Italia e del suo cammino di integrazione) e infine hanno riflettuto su come superare nella quotidianità le loro paure e diffidenze e vedere nell’altro un motivo di arricchimento per la società. Essendo anche quest’anno il sostentamento di progetti di pace in Palestina, lo scopo del campo, una serata é stata dedicata ad analizzare il conflitto israelopalestinese con la testimonianza di un ragazzo, che ha toccato in prima persona quei luoghi e ha potuto condividere la sua esperienza con i ragazzi.
Non sono mancati ovviamente i momenti di relax e divertimento (come il pomeriggio in piscina e il gioco notturno dietro al seminario).

Il tutto si è concluso il sabato sera con la festa finale dove i ragazzi hanno ringraziato tutti i volontari e si è mangiato insieme.
Ecco come Cecilia, al suo primo campo Shalom racconta la sua esperienza ” Mi porto a casa l’esperienza fatta di gioie, felicità,bei momenti,ma anche di fatica,stanchezza alleggerite dallo stare insieme e dal clima che si era creato tra noi ragazzi;porto a casa le persone conosciute,i volti,i sorrisi,la disponibilità di alcuni abitanti delle zone in cui siamo passati,la testimonianza dei volontari che sono stati per me esempio di dedizione agli altri,ma soprattutto porto a casa la consapevolezza,la gioia di aver speso bene il mio tempo per coloro che sono più in difficoltà di noi.”
Ovviamente l’esperienza non finisce qui. Si cercherà di mantenere i contatti con i ragazzi coinvolti nel campo (é già in programma una uscita a settembre) per non disperdere quello che hanno fatto in questa settimana e per gettare le basi per il campo dell’anno prossimo che speriamo possa accogliere anche altri nuovi ragazzi, desiderosi di donare almeno una settimana della loro estate al servizio per gli altri.
Andrea Turchi

Un’esperienza fantastica.

Non ero molto convinta di partecipare al campo Shalom. Ero incerta e non conoscevo quello che avrei vissuto, le persone che avrei incontrato e le emozioni che avrei provato. Ora, a due settimane a fine del campo ne sento la mancanza: per me è stata certamente un’esperienza fantastica.
Il campo Shalom è.
Una settimana vissuta a metà tra il lavoro, in giro per la città a raccogliere materiale usato, ed incontri formativi sul tema della riconciliazione. Inizialmente c’era, da parte mia, il timore di non riuscire a integrarmi nel gruppo che, dopo l’anno scorso, era già formato e unito, ma mi sono buttata ugualmente, cercando di conoscere tutti…
Alla fine torno a casa con venti nuove amicizie che mi hanno lasciato qualcosa.
Il campo per me è stata un’avventura di una settimana, una lotta contro la propria timidezza i primi giorni, e contro il sonno negli ultimi!  Abbiamo capito che insieme possiamo essere un piccolo mattoncino per costruire un ponte che unisce e non un muro che separa.Paola Baccarini

i 30 ragazzi del campo Shalom!

Una settimana di lavoro e incontri formativi per i 30 ragazzi del campo Shalom.

Siamo giunti alla terza edizione del Campo Shalom, un campo di lavoro organizzato da Caritas e Comitato per la Lotta contro la Fame nel Mondo di Forlì, che ha coinvolto 30 ragazzi dai 15 ai 21 anni. Nella settimana dal 20 al 26 giugno il lavoro di noi ragazzi consisteva nel passare di casa in casa, suonando i campanelli delle varie zone di Forlì come Bussecchio, Cà Ossi, San Martino in Villafranca, Roncadello, etc…, per raccogliere indumenti usati, oggetti, giocattoli, libri, alimentari, carta e ferro vecchio. Il lavoro era duro e faticoso anche per il grande caldo, ma abbiamo visto che collaborando ci si riesce a divertire anche nei momenti più difficili. noi ragazzi che avevamo già partecipato anno scorso eravamo numerosi, ma comunque i nuovi arrivati si sono integrati bene e abbiamo formato fin da subito un gruppo unito e affiatato. E’ stato indispensabile l’aiuto di tanti volontari che ci hanno accompagnato con macchine e camioncini, che hanno preparato da mangiare e organizzato i vari incontri.
Questa esperienza, innovativa nella sua forma accomuna ragazzi delle diverse parrocchie cittadine, non solo per faticare e lavorare, ma anche per conoscersi e conoscere diverse realtà, dal piccolo forlivese a problemi a livello mondiale.
Durante le serate siamo partiti a riflettere da temi personali, in particolare quello delle paure e pregiudizi che ognuno ha, per poi arrivare a parlare e approfondire temi come l’immigrazione e la situazione palestinese. Quest’ultimo ci tocca a particolarmente, visto che il nostro campo serve per sostenere un progetto in Palestina già attivo da un paio d’anni nella parrocchia di Don Mario Cornioli.
Il campo è giunto al terzo anno e visto la buona partecipazione della città forlivese si vuole continuare e ampliare la raccolta per renderla un evento abituale. E’ un’esperienza unica che hanno i ragazzi perché è un campo che non è legato a associazioni o movimenti cattolici ma accomuna tutte le religioni nel collaborare mettendosi in gioco per il prossimo.
Il Campo Shalom è stato la scoperta di tante persone che si impegnano per un granello di sabbia; la conoscenza di storie diverse; la fatica condivisa nel lavoro di tutti i giorni; la soddisfazione di riempire il camioncino; la delusione nelle persone diffidenti che non ti ascoltano e la vittoria in quelle, che pur non conoscendoti, si fidano di te; l’incontro con tante realtà differenti; una crescita reciproca nell’altro e in te stesso; un cambiamento che porta gioia e speranza nella gente; un’esperienza che solo insieme si può amare e condividere.

Isabella Rinieri

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